Articolo del 10 novembre 2021
Dialop: un’oasi di dialogo a Cadice

Un'altra tappa del confronto tra marxisti e cristiani. È più importante capire cosa intende l'altra persona che affermare il proprio punto di vista.


FONTE: CITTÀ NUOVA

Un’oasi è un “luogo con vegetazione, isolato in deserti sabbiosi”. Se guardiamo al nostro immediato contesto sociopolitico, trovare un progetto di dialogo profondo e sincero tra marxisti e cristiani sull’enciclica di un papa significa proprio questo: un’oasi.

Il simposio accademico tenutosi alla fine di agosto a Cadice ha costituito un ulteriore passo di DIALOP, una rete di diverse università e ONG europee avviata più di vent’anni fa, che favorisce un dialogo trasversale tra socialisti-marxisti e cristiani su questioni di etica sociale. L’origine di questa oasi risale al 2014, quando papa Francesco ha incontrato due politici della sinistra europea, il greco Alexis Tsipras e l’austriaco Walter Baier, incoraggiandoli a un «dialogo trasversale tra persone di buona volontà, al di là delle barriere ideologiche».

Cadice è stata un’altra tappa di questo processo, con la Fratelli tutti come documento di lavoro. I contenuti delle relazioni e la dinamica degli scambi hanno mostrato uno stile di dialogo basato su anni di relazioni sincere, profonde e costruttive, in cui è più importante capire cosa intende l’altro che affermare il proprio punto di vista.

Per esempio, il concetto di solidarietà, che ognuno capisce e applica a partire dalla propria cultura e dalle proprie categorie. Così Stefano Zamagni[1] ha distinto tra fraternità e solidarietà, affermando che «la reciprocità non è essenziale per la solidarietà, ma è essenziale per la fraternità»; José Manuel Pureza[2] ha precisato che carità e solidarietà «non sono opposte e hanno bisogno di un dialogo che completi la carità con la solidarietà»; Ester Salamanca[3] ha sottolineato il diritto alla solidarietà.

Il risultato del simposio è stato un documento comune che vuole essere «un’offerta, una proposta di dialogo per costruire ponti». In esso, dopo aver riconosciuto il passato antagonismo tra marxismo e cristianesimo, entrambi i soggetti scoprono oggi alcune sorprendenti affinità, a partire dall’urgenza di coltivare la cultura dell’incontro proposta dal papa. Da questo punto di convergenza, è possibile camminare insieme verso obiettivi condivisi, tra cui un’economia della vitauna comunità di curauna politica di trasformazione solidaleun mondo in cui ci sia spazio per “molti mondi”la dignità di ogni individuo in un mondo ricco di diritti, e un’unione di pace.

Vincenzo Zani, segretario della Congregazione per l’Educazione Cattolica, citando Edgar Morin[4], ha convenuto con i partecipanti che queste giornate sono servite a moltiplicare «oasi di fraternità, luoghi di economia solidale, di decontaminazione e disintossicazione delle vite, e quindi luoghi di una vita migliore».

[1] Presidente della Pontificia Accademia delle Scienze Sociali.

[2] Docente di Relazioni Internazionali all’Università di Coimbra.

[3] Docente di Diritto Internazionale Pubblico all’Università di Valladolid.

[4] Filosofo e sociologo, creatore del cosiddetto “pensiero complesso”.

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